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Psicologo Eur Cecchignola

La Dott.ssa Francesca Merelli è una psicologa Eur Cecchignola.

Si occupa del disturbo d’ansia.

Nel linguaggio comune il termine “ansia” viene spesso usato in modo improprio, riferendosi a generiche condizioni di apprensione, nervosismo e stress, molto comuni nella vita quotidiana, che nulla hanno a che vedere con il disturbo vero e proprio. L’ansia può essere un semplice disagio transitorio, o una reazione costante e compromettente delle prestazioni psico-intellettive, impedendo di fissare la mente su problemi e situazioni specifiche e di elaborarli, limitando la possibilità di svolgere le attività abituali.

Spesso utilizziamo strategie per dare un sollievo immediato allo stress o l’ansia che determinate situazioni ci creano, attraverso la psicoterapia possiamo lavorare sui problemi ad un livello più profondo. La consapevolezza a cui si può giungere, durante questo percorso condurrà ad un cambiamento interiore che ci renderà protagonisti della nostra vita.

Il disturbo d’ansia generalizzata non insorge necessariamente in risposta a stimoli esterni, anche se eventi stressanti o un ambiente complessivamente sfavorevole possono aggravarne le manifestazioni. Il disturbo d’ansia può manifestarsi in un qualunque momento della vita, spesso in corrispondenza di periodi di transizione particolarmente critici o quando ci si trova di fronte a scelte difficili. L’ansia può interpretarsi come il sintomo della perdita. Ma cosa ci spaventa perdere? Non solo i beni materiali, ma la serenità, la sicurezza, la speranza.

Nonostante i farmaci risultino molto utili per attenuare le manifestazioni acute del disturbo d’ansia e favorirne il superamento, per risolvere il problema a lungo termine è consigliabile effettuare un lavoro di elaborazione ed individuazione delle cause, avvalendosi di un supporto psicologico.

In questo contesto, la psicoanalisi permette di rivalutare in quale modo i sintomi che la persona manifesta contribuiscano a tenere “in scacco” l’individuo rispetto alla sua rete di relazioni familiari e sociali e nei confronti di sé stesso. L’elaborazione dei significati inconsci, ossia delle reali e profonde forze che danno vita all’ansia di quella specifica persona, portano l’individuo a riconoscere i meccanismi che bloccano le risorse e le capacità reattive che, risignificate svelano il legame tra le situazioni critiche e la reazione ansiosa. L’ansia, in senso lato, può rappresentare il sintomo della paura di perdere. Ma cosa possiamo perdere? Non solo i beni materiali, ma anche la serenità, la sicurezza, la speranza.

La Dott.ssa Francesca Merelli è una psicologa Eur Cecchignola.

Psicologa Per I Problemi Di Accettazione Della Propria Omosessualità

Psicologa Per I Problemi Di Accettazione Della Propria Omosessualità e integrazione della stessa con l’affettività Eur Cecchignola Roma.

La Dott.ssa Francesca Merelli è una Psicologa per i conflitti e i timori di non accettazione dopo la scoperta della propria omosessualità Eur Cecchignola.

Quando parliamo di omosessualità stiamo descrivendo un orientamento sessuale.

In altre parole parliamo di una persona che si orienta sessualmente, cioè che è attratta da un punto di vista erotico e sessuale, da persone del suo stesso genere.

Spesso la persona omosessuale era semplicemente “ridotta” a quella persona di sesso biologico e genere maschile che metteva in atto comportamenti di sodomia o comunque ritenuti “perversi” e, fino a non moltissimi anni fa, era ritenuta una persona affetta da un disturbo clinicamente riconosciuto.

Al giorno d’oggi le persone omosessuali non sono più ritenute “malate” e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce l’omosessualità come una variante naturale della sessualità umana.

Ad oggi in effetti spesso si preferisce parlare di omoaffettività più che di omosessualità: nel senso che le persone omosessuali come quelle eterosessuali si innamorano del loro partner,,provano sentimenti di affetto di stima e di rispetto che sono gli stessi sentimenti delle coppie etero. Purtroppo ancora non sono totalmente accettati dalla società malgrado le leggi che hanno istituzionalizzato le loro unioni, quindi capita che la persona omosessuale si sente sbagliata e sviluppa l’omofobia interiorizzata, quindi una non accettazione del suo stato.

Psicologa Per La Consulenza Ai Disturbi Alimentari Eur Cecchignola Roma

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La Dott.ssa Francesca Merelli è una Psicologa Per La Consulenza Ai Disturbi Alimentari Eur Cecchignola Roma.

La psicoanalisi presuppone che i sintomi siano l’espressione di conflitti inconsci. La psicoterapia agisce prevalentemente su quelli che sono considerati i fattori predisponenti la patologia dell’alimentazione e il suo obiettivo è quello di permettere il mantenimento dei risultati raggiunti attraverso l’analisi e la risoluzione dei conflitti interiori e delle problematiche interpersonali. Attraverso un lavoro di introspezione il paziente scopre ed analizza questi conflitti.

I principali disturbi dell’alimentazione e della nutrizione sono:

• Anoressia nervosa

• Bulimia nervosa

• Disturbo da alimentazione incontrollata

• Disturbi alimentari sottosoglia

• Disturbi della nutrizione

L’approccio psicoterapeutico può essere utile nella terapia dei disturbi dell’alimentazione se le conseguenze fisiche e psichiche dei sintomi non sono tali da impedire il lavoro psicologico; è consigliabile quindi intraprendere questo tipo di terapia solo una volta recuperato il peso o migliorata la frequenza di crisi bulimiche e vomito allo scopo di affrontare i problemi psicologici sottostanti.

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi dell’alimentazione sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza.

Soffrire di un disturbo dell’alimentazione sconvolge la vita di una persona e ne limita le sue capacità relazionali, lavorative e sociali. Per la persona che soffre di una disturbo dell’alimentazione tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare.

La Dott.ssa Francesca Merelli è una Psicologa Per La Consulenza Ai Disturbi Alimentari Eur Cecchignola Roma.

Non sempre le persone che giungono da uno psicoterapeuta hanno già maturato una vera e propria decisione di voler intraprendere una terapia per cercare la guarigione dal disturbo. In ogni caso, il contatto terapeutico permette in questi casi perlomeno di aprire un dialogo e di poter monitorare le eventuali complicanze sia mediche che psicologiche. Se una persona con disturbo dell’alimentazione non è ancora in grado di intraprendere un vero e proprio trattamento, viene di solito iniziato quello che viene definito da molti centri un ‘percorso motivazionale’, ossia un percorso psicologico che ha lo scopo di portare la persona a desiderare il cambiamento e la guarigione.

La valutazione iniziale ha molti obiettivi di fondamentale importanza. Prima di tutto è il momento in cui si inizia a stabilire un rapporto di fiducia. La persona che si rivolge allo psicoterapeuta ha bisogno di sentirsi capita.

Non meno importante, nella fase di valutazione vengono raccolte tutte quelle informazioni che servono al terapeuta per poter capire quale sia il percorso terapeutico più adeguato e poterlo proporre alla persona che ha richiesto la visita.

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Psicoterapia E Consulenza Per La Coppia Eur Cecchignola Roma

La Dott.ssa Francesca Merelli si occupa di

Psicoterapia E Consulenza Per La Coppia Eur Cecchignola Roma.

Coppia in crisi; Coppia in conflitto; Difficoltà di coppia; Tradimento e crisi di coppia; Sessualità e crisi di coppia; Problemi di coppia dovuti alla malattia fisica; Depressione e problemi di coppia; Separazione e figli; Problemi di armonia, condivisione e complicità nella coppia; Problemi di fiducia nella coppia.

I problemi coniugali possono essere problemi di relazione, conflittualità, crisi della coppia, difficoltà nella sfera sessuale, ma anche nel caso di sintomi di tipo nevrotico o psicosomatico a carico di uno dei suoi membri.

Il lavoro del terapeuta è volto a riconoscere il significato del disagio o del sintomo contestualizzandolo alla luce della fase del ciclo vitale in cui esso si manifesta, delle regole di relazione della coppia, della storia personale dei suoi membri e di quella delle loro famiglie d’origine.

Mediante la relazione terapeutica, il terapeuta introduce gli elementi utili ad eliminare il disagio, a modificare le regole rigide e ripetitive che la coppia mette in atto, a riportare l’equilibrio precario in cui si trova la coppia ad uno più funzionale ad essa,facendo leva sulle risorse e sulle potenzialità dei partner.

In altri casi, quando le difficoltà manifestate sono riferite alla separazione, la terapia di coppia aiuta ad affrontarla in modo meno traumatico.

La Dott.ssa Francesca Merelli si occupa di

Psicoterapia e consulenza per coppia Eur Cecchignola Roma.

In un rapporto di coppia possono insorgere problematiche che all’inizio non vengono percepite come tali, ma che tuttavia possono nuocere alla relazione.

Nella psicoterapia di coppia, lo psicoterapeuta cerca di risolvere i problemi andando alla radice. I partner imparano di nuovo a vivere il rapporto come persone autonome e a rapportarsi con l’altro.

A volte nella coppia, ogni forma di cambiamento e di accordo sembra diventare impossibile. Questa situazione di stallo può prodursi anche quando è solido il trasporto affettivo ed emotivo. Questa è la situazione tipica in cui la terapia di coppia può essere uno strumento importante che permette ai due partner di riscoprirsi e di ascoltarsi veramente attraverso la presenza del terapeuta.

Il compito del terapeuta è quello di riconoscere e di segnalare la modalità tipica di ogni partner ed il proprio ruolo nell’innescare la risposta negativa e circolare dell’altro.

La Dott.ssa Francesca Merelli si occupa di

Psicoterapia e consulenza per coppia Eur Cecchignola Roma.

Psicologa Per Il Sostegno Al Rapporto Genitori E Figli Eur Cecchignola Roma

La Dott.ssa Francesca Merelli è una

Psicologa Per Il Sostegno Al Rapporto Genitori E Figli Eur Cecchignola Roma.

Il sostegno alla genitorialità è un intervento psicologico che ha l’obiettivo di accompagnare e supportare quei genitori che, per vari motivi, vivono con difficoltà il loro ruolo genitoriale. Le motivazioni che spingono un genitore a chiedere aiuto possono riguardare, ad esempio, la gestione di una specifica fase della vita del figlio, oppure la separazione della coppia, l’affrontare eventi critici…come la disabilità del proprio figlio o la sua omosessualità, sconvolgendo le aspettative che i genitori hanno sui propri figli. Se si considera la famiglia come un sistema, nel quale i membri sono interconnessi tra loro, sostenere i genitori implica inevitabilmente creare dei benefici nei figli, poiché un genitore motivato al cambiamento e consapevole del proprio ruolo, sarà più aperto a modalità più efficaci di relazione con i propri figli.Il percorso di sostegno alla genitorialità, dunque, si prefigge di accogliere i dubbi, le incertezze e le difficoltà connesse al ruolo genitoriale e di accrescere e rafforzare le competenze educative, al fine di rendere la relazione genitori-figli più funzionale per il benessere di tutto il nucleo familiare.

La Dott.ssa Francesca Merelli è una

Psicologa Per Il Sostegno Al Rapporto Genitori E Figli Eur Cecchignola Roma.

Le criticità dell’adolescenza sono note, eppure sia i professionisti che i genitori si trovano spesso impreparati e faticano a comprendere le specificità di questo momento della crescita individuale. Ecco perché la psicoterapia rivolta all’adolescente deve essere diversa da quella per l’adulto. L’adolescenza è sottovalutata e confusa nella definizione dei propri confini, con il risultato che specialisti, educatori, insegnanti e genitori stessi dimenticano la sua specificità.

Nel momento in cui l’adolescente o la sua famiglia ricorre all’aiuto di uno specialista, è importante trovarsi al cospetto di una figura che abbia una preparazione specifica. È fondamentale che lo psicoterapeuta ascolti bisogni e desideri nascosti dietro il sintomo, tenendo conto dell’età del paziente che ha davanti, dell’importanza dell’ambiente in cui vive e del mondo reale. Quando un giovane o i suoi genitori arrivano a chiedere un aiuto psicologico è solitamente a causa dei sintomi che l’adolescente lamenta e l’obiettivo è quello di superare l’ostacolo che lo sta bloccando nella sua crescita e nel suo affermarsi come individuo.

Ma aiutare solo il giovane il più delle volte non basta: è fondamentale un coinvolgimento dei genitori parallelo e distinto dal figlio. Lo psicoterapeuta aiuta l’adolescente a mettere in parola e fare uscire emozioni, pensieri, sogni e desideri che sono spesso vissuti come segreti o inaccettabili. Emergono così aspetti della personalità che il giovane fino ad allora non riusciva ad accettare: vederli insieme a un adulto gli consente di assumersi la responsabilità di chi è, entrando nell’area adulta dell’identità. Il giovane diventa protagonista di se stesso nel momento in cui chiarisce chi è e chi non vuole essere.

La Dott.ssa Francesca Merelli è una Psicologa Per Il Sostegno Al Rapporto Genitori E Figli Eur Cecchignola Roma.

fame emotiva

Cosa fare per fermare il circolo vizioso della fame emotiva

Il primo passo per interrompere la fame emotiva è la consapevolezza e pertanto apprendere a distinguere la fame fisica da quella emotiva.

In tal senso può essere utile: chiedersi “sto mangiando per un reale bisogno fisico o per uno stato d’ansia, un abbassamento dell’umore?” e tenere un diario dove annotare cosa e quando si mangia, quali eventi abbiamo vissuto, cosa abbiamo provato e con chi ci trovavamo. È utile segnare il cosa si prova prima di divorare un cibo e cosa si prova dopo averlo fatto. Ciò può aiutarci a rintracciare i motivi che spingono verso il cibo, le emozioni che si provano e i bisogni che si tenta di soddisfare.

È importante inoltre riflettere sui significati che il cibo riveste, cosa ha rappresentato nella nostra storia e cosa rappresenta nei legami che viviamo. Se il cibo viene utilizzato per compensare o riparare stati emotivi intollerabili allora si può cercare di individuare altre azioni che si possono mettere in atto per gestire l’ansia e l’umore.

Da dove nasce quella voglia di gratificarsi attraverso il cibo

Le origini di quanto descritto possono essere rintracciate nel tipo di relazione instaurato tra il bambino e le prime figure di attaccamento; relazione che viene mediata anche dalle modalità con cui viene curato l’aspetto alimentare. Un tratto comune delle madri con figli con problemi di obesità è proprio quello di aver imposto al figlio il proprio concetto rispetto a quelli che sarebbero stati i suoi bisogni.

Se la madre nutre il bambino sulla base di propri convincimenti quali, ad esempio, quello secondo cui un bambino grasso è un bambino bello e sano, o quello secondo cui il cibo deve essere fornito secondo precisi schemi in termini di quantità, qualità e orari, questa madre non tiene conto delle effettive e fisiologiche esigenze del piccolo; perciò con il tempo il bambino, avendo difficoltà a percepire lo stato interno di bisogno e di desiderio, comincerà a nutrirsi dipendendo da segnali e fattori esterni.

Può accadere inoltre che la madre sia distante affettivamente dal bambino, pur essendo molto presente rispetto al suo compito o ruolo. Il bambino può allora percepire il cibo come surrogato dell’affetto e, diventato adulto, potrà assumerlo con questa stessa valenza: le emozioni vengono canalizzate solo attraverso il cibo e l’elaborazione psichica del disagio è sostituita dalla gratificazione che proviene dalle sensazioni corporee.

Quella voglia smisurata di cibo

Rispetto alle cause, il cibo può diventare una sostanza da cui dipendere psicologicamente quando è vissuto o percepito come valvola di sfogo, come rifugio o come sostanza analgesica contro le sofferenze vissute durante la giornata, o contro situazioni di disagio o di conflitto. Pertanto stati d’animo come ansia, depressione, stress, inibizione emotiva possono influire sul rapporto con il cibo e causare un aumento di peso.

Spesso il cibo non è gustato, ma ingurgitato per riempire in fretta un opprimente senso di vuoto interiore, confuso con la sensazione di fame vera e propria. Mangiare, o meglio abbuffarsi, allora, può diventare, in mancanza di altre possibilità espressive, l’unica risposta indiscriminata a difficoltà affettive ed emotive.

Il cibo può compensare un’affettività carente o non gratificante, può placare un’aggressività non altrimenti esternata, può attenuare momentaneamente stati d’ansia o sintomi depressivi, può consolare da delusioni, fallimenti o eventi traumatici (come lutti, separazioni…). Spesso la rabbia, la tensione, la noia ed altre emozioni sono confuse con la fame.

Perché si sceglie il partner sbagliato

Nell’arco dell’esperienza umana, sin dall’infanzia gli individui elaborano schemi automatici, stabili e per lo più inconsapevoli, per far fronte alla complessità delle relazioni precoci e affettivamente salienti, e generalizzano il sistema di emozioni, pensieri, comportamenti e significati acquisiti ad altri rapporti d’amore nell’età adulta. Il risultato di tali schemi o copioni psicologici è la riproduzione, in tempi, circostanze e con persone diverse, di situazioni “antiche” che si presentano ad un tratto con la stessa carica emozionale del passato e si risolvono (purtroppo) in modo analogo.

Cambiare è possibile, purché si voglia cambiare se stessi e non l’altro e a condizione che si decida, a fronte della propria infelicità sentimentale, che qualcosa nel proprio modo di vivere le relazioni “non funzioni” come vorremmo. Maturare una disponibilità al cambiamento è, dunque, la prima sfida per chi si accosta a un percorso di psicoterapia finalizzato a recuperare l’equilibrio perduto e, in alcuni casi, mai davvero conquistato.

Lo stereotipo dominante afferma che la psicoterapia sia un impegno gravoso, un luogo doloroso e angusto: non è così. Al contrario, una terapia psicologica ha lo scopo di semplificare e accelerare il cambiamento personale e spezzare quegli schemi che impediscono la realizzazione dell’individuo. Come ogni viaggio, presenta tappe impegnative come momenti di assoluta leggerezza e gioia.Un viaggio verso l’autenticità.

Cosa succede in una famiglia quando il figlio/a dichiara la propria omosessualità

Qualsiasi rivelazione dei figli viene vissuta come destabilizzante dalla famiglia. Il coming out , anche se i genitori nutrono dei sospetti, li coglie di sorpresa. Le reazioni sono molteplici, chi caccia il proprio figlio di casa, chi non parla più , chi limita la loro libertà ma nella maggior parte dei casi dopo un periodo di confusione si accettano.

La prima fase dopo il coming out dei figli consiste nei sensi di colpa; si interrogano dove hanno sbagliato, di essere loro la causa dell’omosessualità, di non essere stati troppi rigidi nell’educazione. Poi si passa alla vergogna, all’imbarazzo e poi al dolore causato, dalla paura che i propri figli possano essere deprivati dei propri diritti e delle proprie libertà e di non poter dimostrare al pubblico il proprio amore.

Passate queste fasi il tempo aiuterà a portare equilibrio nei rapporti, i genitori dovranno fare un viaggio insieme ai propri figli per metabolizzare la nuova situazione; chi ci metterà di più chi di meno, ma l’importante è parlarne con il figlio e con gli amici affinché la situazione sia normale. Il non parlare e il far finta di nulla porterà solo ad innalzare un muro di silenzi.